mercoledì 25 gennaio 2012

Caro Papa Ratzinger, perché non dire la verità?

Anahata

Caro Papa Ratzinger,

mi piacerebbe rivolgermi a te come a un padre spirituale, ma provo timore. E lo ammetto, anche una certa diffidenza. Vedi, tu che ti riconosci come sommo tramite tra l'Umanità e Dio, e non voglio assolutamente entrare nel merito di come questo tuo "incarico" ti sia stato affidato, insegni alle persone le regole, che tu chiami precetti, sul modo corretto di vivere nell'amore totale con il Divino Supremo. Nella mia breve e piccola esperienza di vita io Sento che Dio è Amore incondizionato, Dio è Gioia incondizionata, Dio è Pace incondizionata; ne ho le prove tutti i giorni. E tu stesso mi confermi tutto ciò. Lo ripeti continuamente nelle tue omelie e sostieni di agire con questa assoluta convinzione, da te chiamata Fede. Quello che vorrei domandarti è perché tante persone cattoliche che amano profondamente Dio sono condannate a vivere nel dolore e nel senso di colpa, nel momento in cui si trovano a confrontarsi con le naturali vicende del loro quotidiano cammino terrestre; secondo il tuo insindacabile giudizio, infatti, se non osservano scrupolosamente queste "regole" il loro comportamento diviene indegno dell'Amore di Dio, e di conseguenza, viene loro impedito di accogliere il sacramento dell'Eucarestia che la tua chiesa cattolica riconosce essere l'atto supremo di comunione con il Divino. E per scontare questa indegnità, queste persone devote conducono un'esistenza lacerata senza via d'uscita, senza la possibilità di sentirsi meritevoli dell'Amore incondizionato di Dio. Se con tanta devozione e convincimento si sono sposate con la benedizione di Dio e oggi scoprono che questo atto, allora ritenuto benedetto e indissolubile, era in realtà semplicemente un errore, o forse per un certo periodo è stato un dono, ma poi nel tempo si è rivelato un inferno, dimmi: cosa devono fare? Perché vedi, queste tue regole non permettono loro di continuare a entrare in comunione con Dio, a meno che non rinuncino per sempre a ricevere amore da altre persone che non siano il proprio coniuge. Anche nel caso in cui non siano loro ad aver scelto di interrompere questo "contratto" matrimoniale. Ma lo sai quante sono queste persone devote che vivono in questo stato? Lo sai quanto dolore, quanta solitudine, quanta inadeguatezza provano quotidianamente queste persone devote? Vengono private del fine principe della vita che è quello di donare e di ricevere Amore; e se invece cadono in "tentazione" di Amare ancora, vengono rifiutate e ritenute reiette proprio da colei, la chiesa cattolica, che si definisce amorevole e sicuro rifugio. Non pensi sia forse arrivato il momento di consentire loro di ritrovare la pace o forse semplicemente di dire la verità? Che Dio è Amore, che Dio vive in ogni atomo di questo Universo, che Dio non chiede niente in cambio, tranne l'Amore? Perché non iniziare a sgretolare quella lunga lista di costruzioni mentali, prodotte dall'ego umano delle gerarchie ecclesiastiche? Divieto dell'uso del profilattico anche nei casi di rischio per la salute e la vita delle persone, divieto di avere rapporti sessuali prima del matrimonio, divieto di interrompere una gravidanza anche nei casi di rischio per la salute e la vita della donna, divieto di intrattenere relazioni omosessuali, divieto del sacerdozio femminile, obbligo del celibato per i sacerdoti. Queste sono, tra le regole da te imposte, soltanto quelle più eclatanti.
Attanagliare dal dubbio e dal senso di colpa le persone è un metodo di controllo delle menti ampiamente noto. Solo attraverso la conoscenza ed una maggiore consapevolezza l'umanità potrà riappropriarsi del massimo diritto di nascita: il proprio potere personale.

venerdì 16 dicembre 2011

Lettera al mio EGO - basta con la dipendenza affettiva


Caro Ego,
lo sai quanta stima ho di te. E' per questo che voglio spiegarti con tutta la cura possibile le motivazioni che mi spingono a vivere la mia vita, la nostra vita con leggerezza e dolcezza. Caro, non esiste, a livello fisico, l'eternità. Tutto a questo livello, che è il tuo livello, è destinato a modificarsi, trasformarsi, estinguersi. Ecco perché non ha ragione d'essere l'attaccamento affettivo, per non parlare di quello materiale. Ma restiamo sul primo punto: la dipendenza affettiva. Io non posso e non voglio attaccarmi a un'altra persona con la convizione che sarà per sempre. Lo so per te è molto più facile credere in questa possibilità; vorrebbe dire costruire uno schema fisso e reiterarlo all'infinito. Quanta fatica risparmiata! Ma tu dimentichi che noi spiriti incarnati siamo per nostra natura esseri sociali non monogami. Non mi chiedere il perchè: è così e basta. Dunque è di vitale importanza per noi entrare in contatto con gli altri e condividere la nostra esistenza. Allo stesso modo sappiamo bene che abbiamo la tendenza al cambiamento e a sperimentare nuove forme di incontro e relazione. D'altronde ammetterai tu stesso che quando ne hai avute le scatole piene, non ci hai pensato sù due volte a voltare pagina e abbandonare quell'idea di eternità che ora tanto brami. Dunque così è per tutti. Secondo questo principio, nel momento in cui stai vivendo una storia appagante ti consiglio con tutto il cuore di VIVERLA e basta. Non stare a pensare al dopo, rilassati e prenditi una vacanza. Tanto non puoi controllare nulla: RICORDA tu stesso sei il primo che quando ti gira fai saltare tutto il sistema. E allora come puoi pensare di entrare nel libero arbitrio altrui e tenerlo sotto controllo? Capisci ora cosa intendo per "leggerezza": è inutile che ti affanni, se lasci fluire te la godi di più.
Ora, se mi permetti, vorrei anche spiegarti la "dolcezza". Intendo una forma di gentile compassione per i nostri limiti: sì. miei e tuoi. Ne abbiamo eccome. Le piccole sofferenze nel momento in cui c'è un cambio di direzione; le resistenze che opponiamo, totalmente inutili e sfiancanti; le ire che ci fanno sentire idioti. Tutti questi aspetti ce li possiamo rimirare con dolcezza poiché sappiamo che sono momentanei e che svaniranno nel nulla appena il nostro sguardo si poserà su un nuovo fiore. E cos'è la vita se non un prato fiorito!?

domenica 4 dicembre 2011

Ormai è dimostrato: le donne sono superiori. Ma che fatica!

Vi è mai capitato di esservi liberate del proprio compagno poiché ritenuto troppo egoista, infantile etc? E vi è altresì capitato che il suo sostituito si è rivelato, dopo un congruo periodo mascherato, tale e quale al primo? E il terzo idem? Certo, non vogliamo qui affermare tale banalità e cioé che gli uomini sono tutti uguali. Ma è innegabile che hanno in comune dei tratti inequivocabili. Prendiamo il tanto vituperato egoismo maschile. Ci avete mai pensato che in realtà e molto più semplicemente non si tratta di egoismo bensì, a uno sguardo più attento, si può affermare senza ombra di dubbio che "loro" non ci arrivano". Non arrivano a capire che se "loro" hanno il diritto di guardare la partita in santa pace, anche voi avete il sacrosanto diritto di prendere il thé con le amiche o stare a chiacchierare al telefono per più di due ore con chi vi pare. Vogliamo parlare della nota insensibilità maschile? Stessa zuppa: non ci arrivano. Non arrivano a capire quando siete tristi, non arrivano a capire che per voi piangere può essere salutare e non un segno di disperazione o debolezza, Allo stesso modo, non arrivano a capire che quando gli suggerite di smettere di girare a vuoto con l'auto per cercare quel tale indirizzo e prendere in considerazione la possibilità di ammettere che si può aver bisogno di chiedere un'indicazione, di sicuro ciò non causerà la perdita della loro tanto instabile virilità. In aggiunta a queste gravi ma perdonabili limitatezze di visione, si trovano nella precaria condizione di non avere la più vaga idea di come si esprime la dinamica del pensiero femminile. Sostengono che siete delle oche volubili, quando invece ci vuole un bel coraggio per cambiare idea, nel caso in cui valutate che qualcosa in cui credevate non funziona più e necessita dunque di un riadattamento. Oppure che siete delle virago, perché di fronte a situazioni difficili, anche drammatiche non perdete la calma e vi attivate per trovare la migliore soluzione, affrontando le difficoltà con coraggio e mente lucida, mentre "loro" se ne stanno lì a smadonnare o, nel migliore dei casi, fuggono come lepri.

Da queste poche ma scottanti evidenze si denota che il funzionamento ottimale di una relazione stabile dipende in buona parte dalle ben note abilità femminili che, per brevità, possiamo riassumere in "capacità di mantenere uno sguardo ad ampio raggio sull'universo". E allora perché non farla finita una volta per tutte con le dispute senza via di uscita, con le relazione mortifere che si trascinano (e ti trascinano) nel baratro e accettare che noi donne abbiamo bisogno, per qualche ignota diavoleria bio-genetica, di "loro" e dunque ammettere a noi stesse che amiamo stare in compagnia di esseri inferiori? Mettiamoci in testa che è assolutamente inutile tentare di farli cambiare o ragionare a modo nostro. Poveri cristi, in fondo sono quello che sono e hanno il diritto di esistere anche loro!!

Ecco alcune linee guida che, se attentamente seguite, possono dare una svolta decisiva alla vostra relazione:


1 - gli uomini sono inferiori

2 - le donne sono superiori

3 - sulla base dei primi due assunti, le donne sono le uniche responsabili della loro felicità. Solo nel caso in cui hai deciso di frequentare uomini, leggi i successivi articoli

4 - sulla base del terzo assunto, rispetto alla bilanca del dare/avere le donne danno, gli uomini ricevono

5 - sulla base del quarto assunto, NON è detto che tu debba dare per forza

6 - sulla base del quinto assunto, DEVI comunque dare quando sai che questo soddisfa un tuo interesse. E' concesso dare in queste seguenti due casistiche:

I - per pura e semplice generosità, di cui le donne sono magicamente dotate. Esempio: ti prende il trip della cucina e vuoi sperimentare alcune ricette con cui avresti voluto cimentarti da tempo ma per le quali non hai mai trovato il coraggio.

II - seconda casistica concessa, quando hai un preciso obiettivo da raggiungere. Esempio: vorresti passare una giornata in giro per musei oppure trascorrere una notte di sesso sfrenato. E' evidente che tutte le tue azioni nella fase temporale a ridosso del tuo obiettivo saranno condite di un velo di melassa e il tuo compagno sarà imburrato come una tartina. Sarai altresì disposta a tollerare i suoi insulsi capricci, le lagnanze puerili e tutta la litania di storie pallose che ti saranno propinate. Una volta raggiunto l'obiettivo, avrai semplicemente dimenticato gli eventuali rospi che ti sei ingoiata, poiché sarai appagata e soddisfatta.

7 - sulla base del sesto assunto: BASTA con le crocerossine!! Ricorda MAI dare a fondo perduto

8 - gli uomini servono per fare sesso, per andare fuori a cena, al cinema, a teatro, in gita. Se hai qualche problema, sei triste oppure hai bisogno di confidarti con qualcuno, chiama una tua amica. Sappi che gli uomini non sono stati programmati per comprendere

9 - per ottenere quello di cui hai bisogno, sii gentile e amorevole con loro, anche quando ti verrebbe voglia di mollargli un calcio nelle palle

10 - gli uomini ti supplicano di essere presi per il culo: cosa stai aspettando?


Questo è solo un tentativo dal sapore satirico e grottesco; se qualcuna/o ha di meglio è calorosamente invitata/o a comunicarmelo.

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sabato 5 novembre 2011

La crisi di CARTA


Tutti lo sanno. Con "tutti" non ci si vuole riferire alle persone "normali", i cittadini che lavorano convinti che sia l'unico modo per soddisfare le proprie esigenze abitative, alimentari e sociali. Questi "tutti" sono coloro che gravitano attorno al sistema politico-economico a vario titolo: banchieri, economisti, broker finanziari, industriali, parlamentari, istituzioni, media. Tutti sono a conoscenza di come funziona l'impianto economico-finanziario globale:
- le banche centrali (i cui soci sono banche commerciali) stampano banconote
- le banconote vengono date in prestito agli stati ad un determinato interesse
- gli stati utilizzano tali somme per finanziare i servizi sui quali, però, pesano i costi di attività collaterali quali corruzione, clientelismi, favoritismi di eterogenea natura,
- a seguito del precedente punto, gli stati si rendono conto che le banconote non bastano più e quindi chiedono ai cittadini di contribuire con il pagamento di altre banconote, cioé delle tasse
- ma nonostante ciò gli stati non riescono ugualmente a fare fronte ai debiti, a malapena pagano gli interessi
- dunque nell'intento di evitare il costante rischio di fallimento, gli stati accendono altri debiti con le banche centrali per pagare il debito precedente, generando nuovi debiti e nuovi interessi
 Ed ecco la crisi: a questo punto i governanti degli stati sono chiamati a predisporre manovre capaci di recuperare il gap debitorio e di pareggiare i bilanci (autentiche utopie). E l'unico metodo che si fanno venire in mente è quello di infierire ulteriormente sulle persone "normali" tramite ulteriori tassazioni, decurtazioni di stipendi e pensioni, licenziamenti, prelievi coatti dai risparmi di una vita. Eppure "tutti" lo sanno che si tratta di una crisi di CARTA e allora perché non stampare ulteriore cartamoneta ovvero banconote? In fondo è di questo che si tratta, di carta colorata con impresse cifre. Qui non si tratta di eventi climatici tipo una prolungata siccità che pregiudica la coltivazione del grano e questo, inevitabilmente causerà una crisi alimentare, vale a dire la fame. Non si tratta nemmeno di sanguinose guerre con popolazioni maschili decimate e donne con pargoli urlanti e affamati per la strada. Qui si tratta di guerre e crisi di carta. Di tutto il potere in mano alla compagine di speculatori di carta. Di istituzioni conniventi quali ad esempio la FAO che si riunisce per dichiarare al mondo intero che a causa delle bolle speculative dell'ultimo periodo, gli investitori si sono orientati all'acquisto dei cereali determinandone un considerevole aumento di prezzo e aggravando di conseguenza la condizione di miseria del terzo mondo. E la FAO ci viene a raccontare che ha scoperto l'acqua calda?
E in tutto questo chi ci guadagna? Sono proprio quei "tutti" che, conoscendo a menadito il meccanismo, muovono i fili per generare cali e rialzi di borsa e giocano a Monopoli con la vita delle persone. C'è la crisi? Stampate un po' di carta e non rompeteci i coglioni!

mercoledì 10 novembre 2010

I SOLITI COSPIRAZIONISTI...FORSE NO


Qualche giorno fa, navigando senza meta nella rete, mi sono imbattuta nel "Codex Alimentarius" o meglio, sono incappata in un video di una tale dott.ssa Rina Laibow che denuncia la pericolosità di questa raccolta di codici nata sotto l'egida di FAO e OMS con lo scopo di tutelare la salute mondiale attraverso la classificazione di tutte le sostanze chimiche utilizzate nell'agricoltura, nell'allevamento e nelle preparazioni alimentari e fissandone i limiti consentiti. Inizialmente il Codex è stato formulato come una sorta di linea guida destinata agli stati e alle aziende e dunque non una vera e propria legge, ma, a partire da gennaio 2010 pare che tutti gli stati vi dovranno aderire secondo un piano prestabilito. Secondo questa dottoressa sembra che in realtà questi codici siano stati concepiti per favorire unicamente le multinazionali farmaceutiche e le aziende produttrici di pesticidi, additivi chimici e OGM, arrivando addirittura a preconizzare uno sterminio di massa programmato! Appena ho sentito quest'ultimo annuncio mi sono detta: "eccone un'altra, di cospirazionista". Poi però ho visto che anche il Codacons se ne è occupato (http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=119306) e leggendo questo articolo mi sono realmente allarmata. Sono andata dunque sul sito del famigerato http://www.codexalimentarius.net/ e sono rimasta sbalordita dalla quantità di pesticidi, additivi chimici, ormoni della crescita che sono ammessi, taluni senza limiti. Fatevi voi stessi un'idea, andate sull'homepage e dal menu Official Standards cliccate Veterinary Drugs MRLs (maximum residue limits) poi su Veterinary Drugs Index; andate a Progesterone, ormone della crescita e noterete che addirittura non ci sono limiti (Unnecessary) infatti nella nota c'è scritto che "è improbabile che questa sostanza possa costituire pericolo per la salute umana". Improbabile? Tutto qui? E' questa la tutela della salute mondiale? Fatevi un giro su questi elenchi dell'orrore, vi farete agghiaccianti scoperte: nelle carni e nel latte troviamo: neurolettici, antibiotici, antivermi, insetticidi, ormoni della crescita, anabolizzanti...Sempre a proposito di medicine veterinarie, da un'ulteriore ricerca ho scoperto che a partire dalla fine degli anni ottanta la commissione europea stila annualmente una tabella che riporta tutte le "sostanze considerate fonte di gravi rischi per la salute pubblica e per le quali non è possibile stabilire un limite massimo di residuo (MRL)" (questo è un documento pubblicato nel 2006: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:1996L0023:20060101:it:PDFleggete alla pagina 20) tra cui compare anche lo Zeranolo (estrogeno) che, infatti, lo troviamo tranquillamente nel codex dal 1995 http://www.codexalimentarius.net/vetdrugs/data/vetdrugs/mrls.html?funcClassId=9.
Dunque, l'Unione Europea da più di vent'anni proibisce l'utilizzo dello zeranolo, ritenendolo una sostanza fonte di gravi rischi per la salute umana e da quest'anno, avendo aderito al Codex Alimentarius, tutta la U.E. se lo ritrova automaticamente sulle proprie tavole. Vent'anni di leggi, di controlli, di analisi, migliaia di pagine di relazioni, di documenti, di tabelle per niente? E questo è solo un piccolissimo esempio. Consiglio di tenersi informati, date un'occhiata all'elenco dei pesticidi e degli additivi alimentari e poi giudicate voi stessi.

sabato 18 settembre 2010

Se il P.I.L. aumenta, diminuisce il benessere

Non passa giorno che sui giornali e telegiornali faccia notizia il valore del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo http://it.wikipedia.org/wiki/Prodotto_interno_lordo): persi tre punti, guadagnati due, il P.I.L. della Cina è cresciuto del 9%. E tutti noi a dire: “ah, visto? Con questo P.I.L. si capisce che siamo in piena ripresa” nel caso di un aumento, mentre nell'eventualità di un ribasso “Accidenti, se continua a scendere così andremo in rovina”. L'importante è, in ogni caso, mentre si esprimono queste valutazioni, non smettere di acquistare prodotti inutili, inquinanti, che prosciugano le risorse del pianeta, che magari sfruttano il lavoro minorile, che il più delle volte risultano essere meri doppioni di oggetti che abbiamo già, perfettamente funzionanti. Qualche esempio: cellulari, I-Pad, televisori, scarpe da tennis alla moda (la moda di chi?) elettrodomestici di ignota utilità che puntualmente finiscono nelle cantine e poi, dopo congruo mea culpa, a ingrassare le discariche. Per non parlare dei farmaci: una vera sciagura. Malattie inventate, sintomi di malattie note improvvisamente ampliati, psicosi generate da allarmismi privi di fondamento, sponsorizzazioni massicce di prodotti contro i pruriti di varia natura e localizzazione (di solito quando si ha un prurito ci si gratta e poi passa). E il cittadino, che ha assunto non a caso il nome di consumatore, si muove sul filo del P.I.L. con la costante tensione verso l'oggetto di “ultima generazione” e se non se lo può permettere, o si indebita fino all'osso o cade in depressione, preda della frustrazione da mancanza. Infatti l'unico vero responsabile delle crisi economiche è lui, il consumer, che ha il compito di mantenere in efficienza l'economia e per fare questo non può di certo tenersi lo stesso telefonino per più di 10/12 mesi; se nella scorsa stagione andavano i jeans a sigaretta, stai tranquillo che quest'anno gli tocca la zampa di elefante e così via.
E la disoccupazione? (notizia del giorno: entro il 2010 più licenziati che nuovi assunti) Sempre colpa del consumer, poiché si è astenuto (oberato dai finanziamenti e dalle carte di debito) dall'acquistare la bufala di turno, lanciata sul mercato tramite campagne pubblicitarie milionarie. Se poi la figura del consumatore coincide con quella del lavoratore o cassintegrato/disoccupato, è solo incidentale. Se ti spendi tutto lo stipendio e anche di più, ti garantisci il lavoro. Altrimenti rizzati!
Mi rendo conto che il tema è di estrema complessità, è una magagna che appare irrisolvibile, le menti illuminate dell'economia se ne tengono prudentemente alla larga. Eppure la rotta si può invertire cominciando nel nostro quotidiano dalle piccole cose; richiede due condizioni essenziali: un impegno minimo e un numero massiccio di persone. Il potere del consumatore consapevole è smisurato, può controllare il mercato e pretendere maggiore rapporto qualità/prezzo semplicemente operando le giuste scelte, andando a premiare chi produce il buono al giusto costo e boicottando chi invece punta al guadagno selvaggio e propina prodotti scadenti. È una questione di discernimento, basato su semplici valutazioni:
1- quanto ho davvero bisogno di quel prodotto (tenendo sempre conto dell'impatto sulla salute e sull'ambiente)?
2- chi lo produce secondo i migliori criteri qualitativi e non fa uso di pubblicità ingannevole?
Rispondendo a queste domande potremmo orientare le nostre scelte e determinare un nuovo più sano andamento della domanda e offerta di mercato.

mercoledì 8 settembre 2010

Popolo leghista? SVEGLIA!!

È il suo modo di esprimersi ...bleeerr...sprooott...prriiinnnn


Rispetto al gatto che dice “mamma!” o il cane che canta il motivetto del cartone animato “Heidi, Heidi ti sorridono i monti” (recitals a cui ho personalmente assistito) oggi tutti gli evoluzionisti del mondo si stanno chiedendo: “Ma Bossi a che punto si trova nella catena evolutiva?“ Secondo Darwin sarebbe in piena involuzione, probabilmente potrebbe essere proprio lui l'anello mancante tra la scimmia e l'ominide...Il cervello ce l'ha, ma ancora non sa cosa farsene.
Lui è comunque un personaggio che gode di svariati benefits, senza peraltro sforzarsi particolarmente in attività di natura intellettuale o creativa.
Quello che invece sgomenta il Cittadino Italiano medio, da almeno un ventennio, è una semplice domanda: “Come si fa?” non tanto a votare lega nord, in quanto, si sa, il voto oramai è mercenario. Ciò che ha dell'incredibile è come ci si possa riconoscere, in tutta coscienza, nei “valori” leghisti: Padania, Alberto da Giussano, il Barbarossa, celodurismo, xenofobia, reato di immigrazione clandestina, Roma ladrona (basti pensare a Ballaman, il presidente leghista del Consiglio della Regione Friuli, che scorrazza con l'auto blu facendosi gli affaracci suoi).
Ma un tentativo va fatto: proviamo a immaginare i motivi di questa devozione/deviazione. Senza pretendere di fare analisi sociologiche, ma basandomi su conoscenze dirette, l'aspetto che salta all'occhio è il Q.I. Inesistente o, nei casi meno gravi, molto basso. Per Q.I. si vuole intendere la capacità di elaborare in maniera critica e autonoma fatti e idee. Ma la questione essenziale del Q.I. è averne, di idee. Il leghista medio pare che abbia riempito un certo vuoto (nella maggior parte dei casi lasciato dalla Democrazia Cristiana) con concetti elementari. Alcuni semplici quanto sconfortanti esempi: la terra dove abitiamo è solo nostra, le uniche tradizioni giuste sono le nostre, se parli una lingua diversa, hai un colore della pelle diverso, professi una religione diversa sei un inferiore e naturalmente non puoi fare parte della nostra comunità.

Se ci fosse altro che mi sfugge, sarei felice di apprendere.